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L’Associazione Spagnola di Neuropsichiatria contro la Sap (o Pas) e la Terapia della minaccia

 Negli stessi giorni
in cui in Spagna nasce la
Red
de Madres Damnificadas por el p
retendido Síndrome de Alienación
Parental (SAP)

la AEN (Asociación Española de
Neuropsiquiatría)
si pronuncia pubblicamente contraria all’uso
clinico e legale della cosiddetta PAS o SAP. Nella
sua dichiarazione
la AEN denuncia il fatto che in Spagna, e non solo,
si stanno infiltrando nelle sentenze di separazione e divorzio
argomenti per il cambio della custodia dei figli/e e altre azioni
legali di enorme ripercussione sui minori, che sono rifiutati da una
ampia maggioranza dei professionisti della salute mentale.

Secondo i
medici
della AEN la teoria della Sap è un “castello in aria” le
cui ben poco solide fondamenta sono le opinioni personali e le
autocitazioni del suo inventore R. Gardner. La Sap è un serio
tentativo di medicalizzare quella che è una lotta di potere per
l’affidamento dei figli. Si tentano di spiegare le dinamiche complesse
di interazione familiare in termini di “programmazione” del
bambino/a compiuta dal coniuge “alienante” con lo scopo di
denigrare il coniuge “alienato”. Per i membri della AEN questo è
un abuso dell’utilizzo dello “psichiatrico-psicologico” che
evita di tenere in considerazione il ruolo che ricopre nel
conflitto il coniuge considerato “vittima”. Un bella scappatoia nel caso in cui questi sia un maltrattante e la
separazione avvenga in seguito a dinamiche di violenza domestica.

Si
accusa
inoltre l’esplicita differenza di genere supposta nella Sap:
sono “le donne che odiano gli uomini” a “programmare” i figli
e ogni tentativo di ribellarsi alla perdita della custodia da parte
della madre è una prova di questa “programmazione” mentre ogni
rifiuto o disagio dei figli o delle figlie nei confronti del padre ne
è una ulteriore conferma. Ma Gardner non si ferma qui: addirittura
anche i terapeuti che argomentano contro la Sap sono vittime della
medes
ima “programmazione”. Praticamente, contro ogni teoria
scientifica, la Sap è costruita in maniera tale che nulla può
essere rifiutato perché qualsiasi critica lo converte
automaticamente in verità.

La “terapia” che
propone e che lui stesso chiamò “della minaccia” elimina
qualsiasi possibilità di uscita per un/a bambino/a da una situazione
di abuso. Minacciarlo/a con l’incarcerazione o la perdita della
custodia
d
a parte del genitore con cui ha il
rapporto più forte (generalmente la madre) lo/la obbliga ad
accettare la relazione con il genitore maltrattante, presumibilmente violento o abusante.

In base a queste
premesse la AEN afferma che la Sap così come la inventò Gardner non
ha nessun fondamento scientifico e la sua applicazione comporta gravi
conseguenze di fronte ai giudici.

Il documento si chiude con alcune
raccomandazioni: rivolgendosi agli psichiatri/psicoterapeuti
si chiede di
riportare ai giudici argomentazioni basate su teorie
scientificamente comprovate e non mere ripetizioni di ricette
semplicistiche e che si faccia informazione nei circoli dei
professionisti della salute mentale e della giustizia su come si arrivò
alla costruzione di questa presunta sindrome e delle gravi
conseguenze della sua applicazione, offrendosi come punto di partenza
per la nascita di un gruppo di ricerca per approfondire il tema da un
punto di vista, finalmente, scientifico.

In Spagna professionisti, mamme
e associazioni femministe si stanno mobilitando per creare una corretta
informazione e una forte opposizione a chi vorrebbe, ricorrendo alla
Pas, imbavagliare e ridurre al silenzio donne, bambini e bambine.

Per
questo motivo lunedì 31 maggio 2010 alle ore 19 appuntamento davanti al
tribunale di Madrid per dire NO alla "Terapia della Minaccia"!

Posted in Fem/Activism, Iniziative, Misoginie, Omicidi sociali, Pas.


One Response

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  1. Serbilla says

    Basterebbe andare a guardare la storia personale di questo pseudodottore per comprendere l’infondatezza della sua teoria.

    Oltre ai post su fas, anche su questo blog se ne parla spesso:

    http://blog.donnamoderna.com/…chard-alan-gardner

    lo leggo e non lo definirei un blog “femminista”.