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La forza e la fragilità delle madri

In un post sulla lobby dei "padri separati" Luisa ha lasciato un commento eloquente che ha peraltro arricchito con altri racconti scritti in privato. Ve ne parliamo subito non senza avervi segnalato un altro post in cui si parla di quattro donne ridotte alla fame e costrette a rubare per sopravvivere e per campare la famiglia.

Luisa racconta che le difficoltà economiche sono un fatto universale e non si
capisce come questo possa sempre e solo pesare sulle donne.

Dice:

"i maschi
indigenti pietiscono assistenza e mia madre si fa un culo così a fare
qualunque tipo di lavoro per farmi studiare. mio padre non ha mai tirato fuori un euro. mi ha promesso un sacco
di cose e non mi ha mai dato niente. premetto che mia madre mi ha
sempre lasciato libera di gestire il rapporto con lui e di vederlo
quando volevo. in un periodo della mia vita ero io a non volerlo più
vedere e lui si è permesso di insultare mia madre e di accusarla di
avermi influenzata mentre era lui che continuava a deludermi con la sua
maniera irresponsabile di pensare a tutto meno che a me. di me si ricordava solo ciclicamente quando voleva interpretare il
ruolo del papà e allora arrivava con un regalino del cavolo e mi
accusava di essere polemica e di somigliare a mia madre se gli chiedevo
come mai non si era fatto vivo quando lo avevo chiamato o come mai non
mi aveva comprato la cosa che mi aveva promesso con i soldi che per
legge avrebbe dovuto usare per il mio mantenimento e che non mi dava
mai.

(chi dice che il padre viene privato di chissà quali diritti) si sbaglia su un sacco di cose. soprattutto si sbaglia sul fatto che un genitore non può più firmare a scuola o cose così.
un genitore separato non perde la PATRIA POTESTA’ che si perde solo se
il tribunale dei minori dice che tu non hai più nessun titolo per fare
il padre e lo decide per gravi motivi. quindi un padre separato, senza che sia usato nessun argomento
vittimista, può firmare le giustificazioni. o meglio: firma la
giustificazione il genitore che deposita la firma a scuola. se il padre
non la deposita perchè non c’è è solo colpa sua. la verità è che i padri vogliono diritti. il diritto di stare in
pace e fare come vogliono. di entrare e uscire quando vogliono dalla
vita dei figli senza beccarsi critiche. come se i figli fossero oggetti.

questo è quello che ha fatto mio padre con me e che tanti padri hanno fatto con tanti miei amici. pretendono il diritto di stare con te proprio quel giorno lì anche se
tu hai sonno. ti tirano fuori dal letto ancora calda e ti portano in
macchina perchè è loro "diritto" e poi la cattiva era mia madre che gli
diceva che stavo dormendo e che lui sarebbe potuto venire prima. pretendono il diritto di trovarti ad aspettarlo quando gli fa comodo, però non vogliono nessuna responsabilità e nessun dovere. solo diritti senza dovere di mantenimento. senza dovere di essere un
punto di riferimento equilibrato e costante. una presenza rassicurante
e non malata.

proprio non sono d’accordo con (chi dice il contrario) perchè quei padri non dovrebbero proprio avere il permesso di fare del male ai figli. per quello che io sono adesso devo ringraziare solo mia madre. mio
padre è un pover’uomo che ancora si piange addosso e da la colpa a
tutti meno che a se stesso di tutti i casini che ha combinato. un grazie a mia madre e a tutte le madri del mondo. e un vaffanculo ai padri che non imparano mai a crescere.
"

In privato ci ha raccontato di abbandoni frequenti. Suo padre insisteva per vederla per ribadire il suo potere su quella famiglia e poi puntualmente la abbandonava perchè l’amore per i figli richiede costanza e non è una cosa da una botta e via.

Lui la prendeva, poi la riportava e quando si era messa la coscienza a posto e si era accertato che poteva avere accesso a quel luogo quando voleva si prendeva la libertà di fare quello che voleva. La volta dopo prometteva di andarla a prendere e poi non si presentava e Luisa passava ore ad aspettarlo fuori in veranda.

Dopo ogni visita, dopo ogni abbandono, era sua madre a raccogliere i cocci e a rimetterli insieme. Era sua madre a risarcirla di quello che non era avvenuto o di quello che era avvenuto e le aveva fatto molto male.

Il padre di Luisa era solito esigere che accanto alla sua ex moglie non ci fosse nessuno perchè non voleva altri uomini in casa con sua figlia. Lui invece non perdeva occasione di fare conoscere le partner alla figlia esibendosi in scene pietose e facendola sentire un’intrusa. Tutto per fare sapere alla ex moglie che lui era sessualmente attivo. Tutto per fare un dispetto.

Luisa si è sentita usata da suo padre e ha amato profondamente sua madre che l’ha lasciata cozzare contro quel muro di dolore e delusione giacchè non le ha mai impedito di farsi del male e dio solo sa quanto soffriva nel vederla tornare profondamente mutilata nell’anima ogni volta sempre di più.

La prima volta che la mamma di Luisa le disse quello che pensava del suo ex marito fu durante l’adolescenza. Luisa le urlava che era tutta colpa sua, che avrebbe potuto perdonarlo e lei ha rivendicato rispetto per la sua scelta perchè nessuno poteva pretendere che lei soffrisse ancora, neppure sua figlia. "Sono cose brutte che ha fatto a me. Tu non c’entri. Per te resta sempre tuo padre.", le disse. 

Luisa le ha sempre addebitato un sacco di cose e crescendo l’ha ammirata perchè ha capito cosa doveva aver passato. Quanto doveva aver sofferto e quanta solitudine aveva patito.

Lavorava come una matta e si privava di qualunque cosa e allo stesso tempo si divertiva, era allegra e costruiva la sua vita. Non era una santa. Era una donna, piuttosto bella, che si ritagliava i suoi spazi e difendeva quelli di sua figlia.

Ha combattuto con una tenacia senza pari senza lamentarsi mai. Luisa, per fortuna, ha preso da lei.

Sempre dallo stesso post viene questo commento di Valerio:

"tutto quello che dice luisa mi ricorda un episodio che non riesco a
dimenticare. c’era mio padre che era venuto a prendermi e io avevo la
febbre e avevo nove anni. ora ne ho 29. mia mamma gli ha detto che
stavo male e lui ha minacciato di chiamare la polizia. urlava e mamma
cercava di farlo ragionare ma lui non voleva sapere niente. io avevo
visto tante volte che discutevano ma mio padre quella volta era peggio.
ho pensato che la voleva ammazzare. la spingeva con le mani e poi la
bloccava sui gradini che lei era scivolata. io mi sono messo le scarpe
e gli ho detto che andavo con lui e lui ha smesso. poi sono stato
ammalato per tanti giorni e lui non ha fatto una telefonata. quando poi
è tornato ho detto che non volevo vederlo più e che se faceva qualcosa
a mia mamma ci pensavo io. lui non ha finito di fare lo stronzo e anzi
è diventato peggio. poi ha incontrato un’altra e per fortuna ha smesso
e noi abbiamo ringraziato dio che era finita.
da quando era con l’altra non gli interessava più di me. non mi cercava
mai e a me non è mancato. mia mamma si è fatta in quattro e non mi
ha fatto mai mancare niente. non è stata aiutata da nessuno e io grazie
a lei ho avuto un futuro e ora ho una famiglia. da mio padre ho imparato solo una cosa, che quando tuo figlio si
deve preoccupare di quello che puoi combinare di male allora non sei un
buon padre. mio figlio non deve mai finire di fare il bambino mentre io
faccio il papà e pure che io e sua madre ci separiamo, anche se per ora
va tutto bene, non succederà mai che io faccio scene cattive e lo
costringo a avere paura. un papà si deve guadagnare il suo posto. non ci può essere un
tribunale che lo regala. se uno ha bisogno di un tribunale per stare
con suo figlio vuol dire che prima ha pensato a fare altre cose ma non
ha pensato a fare la persona matura.
"

Valerio lo abbiamo sentito in privato e ci ringrazia per avergli dato la possibilità di dire queste cose sulle quali fino ad ora aveva riflettuto poco.

In rete in questi giorni abbiamo intercettato un’altra discussione. Riguarda i vincoli che un ex marito impone alla ex moglie sulla base della paternità. Si parlava di passaporti che se hai in affido un minore non possono essere rilasciati senza la firma di entrambi i genitori.

Gli ex mariti e i cosiddetti "padri separati" di angherie ne fanno tante. Si servono di qualunque mezzuccio pur di ferirti e di farti sentire il peso della loro presenza.

Se sei una donna separata e tuo figlio vive con te non solo non puoi vivere la tua vita, avere un’altra storia, ma non puoi neppure rinnovare il passaporto, che include il minore, senza la firma del genitore. Non puoi andare in vacanza senza la sua autorizzazione. Non puoi muoverti dalla città, spostare la residenza, cambiare casa, senza l’autorizzazione dell’ex. 

Se parti da sola può denunciarti per abbandono di minore. Se parti con il figlio può denunciarti per "sequestro di minore". Se cambi città per lavoro dovrai comunque dipendere dal volere del tuo ex.

Un cappio al collo che si allenta e si stringe fino a che il figlio non supera la soglia della maggiore età. Quasi un ventennio di vita sospesa in cui non puoi metterti alle spalle il passato perchè c’è lui a ricordarti tenacemente che il tuo passato è ancora lì.

Se il tuo ex è uno che non si rassegna userà questo mezzo per fare stalking, ti telefonerà più volte per darti il suo parere, ti chiederà qualcosa in cambio per una firma.

Conosciamo chi per una firma su un documento valido per l’espatrio è dovuta andare a letto con il suo ex. Non poteva farne a meno. Lui ha firmato il documento e ha autorizzato l’allontanamento per il lavoro. Tecnicamente è stupro, ricatto, violenza. Praticamente invece si risolve con un niente perchè i "padri separati" di questi mezzucci ne usano tanti e di leggi che gli permettono di metterli in pratica ne vogliono ancora di più.

Per finire una storia di una nostra cara amica che proprio in questo periodo sta vivendo un incubo che sembra senza fine. 

Lei si è separata e non ha lavoro. E’ stata ospitata e le è stata data una mano ma si deprime sempre di più e più si deprime meno si sente in grado di superare un colloquio per un impiego. Ha un figlio di tre anni che suo padre rivendica solo per un unico motivo.

Lei sta sempre peggio ed è tornata a vivere nella casa comune. Una casa in affitto. Lui ufficialmente gliel’ha lasciata per il bambino. Per la verità voleva che la sua ex fosse a sua disposizione in un posto di cui possiede la chiave.

Lui va a trovarla quando lei ha bisogno di un po’ di spesa o di qualche soldo. Lui entra, fa sesso con lei, le lascia la spesa e qualche soldo e se ne va. Una puttana guadagnerebbe di più. Nel frattempo lei non trova la forza di darsi da fare, di cercare una soluzione e lottare. Lui approfitta di questa debolezza e la mette sempre più sotto chiave.

Qualche giorno fa lei ha tentato il suicidio. Nessuna di noi è rimasta sorpresa nel saperlo. Solo lui, che una di noi ha incontrato in ospedale, ha mostrato enorme stupore. 

"Non le faccio mancare niente. E’ proprio fuori di testa. Come posso fidarmi di lasciarla sola con mio figlio?"

Tenere segregata una donna in stato di schiavitù personale e sessuale. In stato di soggezione e dipendenza, privata di qualunque possibilità di realizzarsi e guadagnare in autostima e sicurezza per lui è dunque assolutamente ok. 

Noi siamo impotenti. Di quell’impotenza che ci costringe ad aspettare tenendo salda la nostra presenza. Siamo sempre qui qualunque cosa succeda e le vorremo bene qualunque scelta vorrà fare.

Per adesso la guardiamo mentre sparisce e sappiamo che lui tornerà a vivere con lei e le farà di nuovo male. La guardiamo mentre perde il sorriso e quello scintillio negli occhi che la rende unica. Ci manca la sua vitalità, l’intelligenza, la sua fragilità che prendiamo tutta intera perchè le amiche fragili vanno amate e osservate. 

Da loro possiamo imparare tanto. Da loro possiamo imparare che nessuna di noi è "fuori pericolo". Tutte noi abbiamo un privato "fragile". La forza sta nel raccontarselo e nel raccontarlo. La forza sta nel renderlo evidente.

—>>>foto da Riotclitshave

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Posted in Corpi, Omicidi sociali, Precarietà, Storie violente.


8 Responses

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  1. anna says

    vi voglio segnalare una lettera che una mamma disperata ha mandato ad un sito. parla di una una situazione che anche dai commenti emerge in maniera fortissima. i padri separati pur di non lasciare in pace le ex mogli preferiscono far dichiarare la madre incapace di fare la mamma e i figli li prendono i servizi sociali che li mettono in istituto.
    ma che razza di padre può fare una cosa del genere? io veramente non ho parole.

  2. rob says

    io non so da dove cominciare. quello che dite mi tocca da vicino. penso che quando stai ancora vivendo una situazione così brutta non riesci a metterla a fuoco ma grazie per quello che raccontate perchè mi avete aiutato a capire alcune cose.
    il mio ex marito mi fa sentire sempre in colpa perchè l’ho lasciato io e secondo lui non dovevo farlo per non rovinare la famiglia. io so solo che non lo amavo più e che gli anni che ho passato con lui sono stati i peggiori della mia vita. ora fa di tutto per farmela pagare e mia figlia ne paga le conseguenze. tutti continuano a dirmi che dovevo restare con lui per mia figlia. che se lui si comporta male è perchè io l’ho portato fino a questo punto. anche mia madre mi dice che non avevo niente da perdere che tanto non ho alternative e lui non era uno malvagio. se non ti mette le mani addosso non significa che non ti può fare del male e la rassegnazione di mia madre è quello che mi fa sentire più male. è anche grazie a donne come lei che gli uomini come il mio ex pensano di poter continuare a perseguitare le ex mogli.
    spero che queste poche parole vi possono servire per aiutare anche altre. io continuo a seguirvi ora che vi ho trovato. grazie.

  3. giovanna says

    io invece non ho avuto problemi con il padre di mia figlia. anzi è stato fin troppo disponibile a scaricarsi la coscienza concordando che fosse il caso che mia figlia restasse con me.

    mia figlia è portatrice di handicap. ha un grave problema e lui ogni tanto viene a farle un salutino e spesso dimentica di mandarmi l’assegno che mi serve perchè da sola non ce la faccio ad affrontare tutte le spese sanitarie. semplicemente è scappato ed è meglio così. di un uomo irresponsabile e vendicativo ne faccio volentieri a meno. però è triste vedere che gli uomini ci sono per imporre la loro presenza e spariscono se si chiede impegno e responsabilità.

    ciao

  4. S. says

    Mio padre invece mi reclama solo durante le feste.
    Manda regolarmente dei soldi. Ogni tanto mi chiama, e mi chiede come va. Finish.
    Ma esige, in maniera maniacale e vittimista, che io stia con lui a Natale, Pasqua e mesi estivi.
    “I tuoi parenti non ti vedono mai”.
    Mia madre lo giustifica, dicendo che “è ignorante”. Mio padre ha la terza media, fa l’operaio da tutta la vita. Pure suo padre era un violento. Non ha imparato l’amore. Ecco cosa mi dice.

    Io non so se c’ha ragione mia madre, o mio padre. So, però, che lui ha lasciato una ferita enorme nel mio cuore, che non vuole riconoscere. E so che, comunque vada, io devo continuare a vivere.

  5. marta says

    ragazze, avete dato il via ad un fiume. ve ne sono grata.

    sono una mamma separata, anzi divorziata. mio figlio è costretto a fare il pendolare da una casa all’altra perchè suo padre minaccia di togliermelo del tutto. il bambino ogni volta torna di malumore, a scuola non porta i compiti e suo padre lo lascia solo con la nonna che è una donna anziana che non fa altro che parlargli male di me.
    il mio ex non riesce a rifarsi una vita e se non avessi a cuore le altre donne gliene troverei una per essere lasciata in pace. l’ultima volta che mentre mio figlio era con lui io ho accettato di uscire con un amico mi ha telefonato venti volte per chiedermi dove ero e alla fine mi ha costretto a tornare a casa perchè mi ha riportato il bambino con una scusa idiota. secondo lui era “agitato” e mio figlio invece era tranquillissimo anzi stava morendo di sonno dato che suo padre lo aveva costretto a stare in macchina, al freddo, a seguire i suoi deliri mentre lui faceva su e giù per la strada di casa mia per vedere quando rientravo.
    di soldi con lui non posso neanche parlare perchè dice che quando il bambino è con lui spende il triplo di quanto spendo io. mi fa l’elenco di quello che gli da’ da mangiare ed è ridicolo in questa gara a chi fa il genitore “migliore”.
    io sono sempre sotto esame. non posso fare più la madre. mi fanno ridere quelli che dicono che quando si separano perdono “diritti” perchè non è vero. anzi ne guadagnano di più e sono diritti che in un modo o nell’altro si prendono con più cattiveria.

    la verità è che fino a quando fai la brava moglie allora è come se ci fosse un patto di non belligeranza. un patto che si regge sullo stesso tipo di accordo che c’è tra uno che fa una estorsione e una che ne paga il prezzo.
    devi comunque fare quello che dice lui e se lo fai arrabbiare ne devi fare anche di più.
    la separazione gli da l’alibi di essere più “incazzato” e se non fossi la madre di suo figlio e non fosse costretto ad avere a che fare con te ti tratterebbe non più e ne meno che come l’ultima delle puttane da disprezzare perchè dopo averla usata non ti ha fatto sentire il maschione che volevi essere.
    la verità è anche che questi uomini non ci perdonano di scoprire i loro lati deboli, di farli vedere per quello che sono, deboli, dipendenti, incattiviti.

    la mia vita è come quella che raccontate voi. sospesa, paralizzata, ibernata e l’idea che sarà così fino a quando mio figlio avrà diciotto anni mi fa impazzire ma spero che qualcosa cambi.

    il ricatto è enorme perchè non posso abbandonare mio figlio e non voglio rinunciare a lui che ha bisogno di me. ma la mia vita è un inferno. il mio ex pretende che quando il bambino è con lui io sto a dilaniarmi senza uscire, senza compagnia. non vuole che io abbia una vita. non mi permette di andare in nessun posto. non posso partire con mio figlio neanche per due giorni. quando ha organizzato lui una vacanza invece ha mandato il bambino a chiedermelo così se io gli dicevo di no per ripicca mio figlio se la sarebbe presa con me.
    io non uso mio figlio per questi ricatti e non ottengo altro che questo.

    grazie per avermi permesso questo sfogo perchè non posso parlarne spesso e con mio figlio devo fare finta di niente per non fargli male. forse è per questo che i padri separati si rendono così visibili, perchè se ne fregano e mentre noi ci preoccupiamo dei nostri figli loro si preoccupano solo e sempre di se stessi.

    vi abbraccio

    e ve lo dico prima che me lo chiedete. potete usare questo commento come vi pare. leggervi e parlarne ha aiutato me. spero aiuti anche altre.

    grazie!

  6. luisa says

    grazie!

    vi abbraccio

    ps: la foto è stupenda!

  7. fikasicula says

    non lo sei giuditta, certo che non sei sola.
    se hai voglia di condividere la tua storia con noi siamo tutte qui ad ascoltarti.
    un abbraccio

  8. giuditta says

    mi interessa parecchio ciò che leggo in questo spazio, da un po’ di giorni. questa tematica mi tocca particolarmente. è bello sentire di non essere sole.